Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9005 del 27 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:9005PEN

Massima

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Il giudice di sorveglianza, nel valutare le istanze di misure alternative alla detenzione presentate dal condannato, deve effettuare una prognosi favorevole circa la possibilità di un suo reinserimento sociale, tenendo conto non solo della condotta tenuta durante l'esecuzione della pena, ma anche della gravità e della reiterazione dei reati commessi, nonché dell'assenza di un concreto percorso di revisione critica della propria condotta deviante e di iniziative risarcitorie nei confronti delle vittime. Inoltre, il giudice deve verificare il rispetto dei limiti di pena residua stabiliti dalla legge per l'applicazione di specifiche misure alternative, come la detenzione domiciliare. Pertanto, il giudice di sorveglianza può legittimamente respingere le istanze di misure alternative presentate dal condannato qualora ritenga, sulla base di una adeguata motivazione, che non sussistano i presupposti per una prognosi favorevole circa il suo reinserimento sociale e il rispetto dei limiti di legge per l'applicazione di tali misure.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RU. AL. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 13/03/2008 TRIB. SORVEGLIANZA di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIORDANO UMBERTO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)) che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

OSSERVA

con ordinanza in data 13/3/08 il Tribunale di sorveglianza di Napoli ha respinto istanze di affidamento in prova al servizio sociale ovvero di semiliberta' o detenzione domiciliare presentat…

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