Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8903 del 23 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:8903PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione, in particolare di corruzione, può essere configurato anche in assenza di una apposita struttura organizzativa creata ad hoc, essendo sufficiente l'attivazione di una struttura preesistente, anche dedita a finalità lecite, che venga strumentalmente piegata al raggiungimento di scopi illeciti. Ai fini della sussistenza del reato associativo, non è necessaria la prova di una rigida struttura organizzativa, essendo sufficiente l'accertamento di un vincolo associativo tra più soggetti, anche di fatto, che si adoperino in modo stabile e coordinato per la realizzazione di un programma criminoso comune. Il ruolo di consulente esterno, anche in un settore diverso da quello oggetto degli affidamenti illeciti, può essere sufficiente per ritenere integrato il contributo del singolo partecipe all'associazione, in ragione della sua capacità di influenzare e orientare l'attività della compagine sociale verso finalità distorsive del buon andamento e dell'imparzialità della pubblica amministrazione. Il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, ai fini dell'applicazione di misure cautelari, può essere desunto anche dalla capacità del soggetto di sfruttare la struttura organizzativa a sua disposizione per commettere ulteriori reati, a prescindere dalla formale cessazione del rapporto con l'ente, quando emerga la sua abilità nel realizzare condotte illecite senza necessità di un incarico formalizzato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/07/2017 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. COSTANTINI Antonio;
sentite le conclusioni del P.G. Dott. ANGELILLIS Ciro che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Udito il difensore, avvocato (OMISSIS) del foro di Catania difensore di fiducia di (OMISSIS) che, dopo discussione, insiste nell'accoglimento dei motivi di ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricor…

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