Il provvedimento di confisca dei beni sequestrati, disposto dal giudice dell'esecuzione ai sensi dell'art. 667 c.p.p., è impugnabile con opposizione davanti allo stesso giudice dell'esecuzione e non con ricorso per cassazione, il quale è ammesso solo successivamente. Ciò in quanto la disciplina della confisca rientra nella fase esecutiva del procedimento penale, essendo finalizzata alla destinazione dei beni confiscati, e non in quella decisoria sulla responsabilità penale. Il giudice di legittimità, pertanto, nel caso di impugnazione della confisca, deve qualificare il ricorso come opposizione all'esecuzione e disporre la trasmissione degli atti al giudice dell'esecuzione competente, affinché proceda all'esame dell'opposizione nel merito. Tale principio si fonda sulla necessità di assicurare la coerenza e la razionalità del sistema processuale, evitando che il medesimo provvedimento possa essere impugnato con rimedi diversi a seconda della fase in cui è adottato, nonché sulla finalità di concentrare dinanzi al giudice dell'esecuzione la cognizione di tutte le questioni relative all'esecuzione della sentenza penale, al fine di garantire la speditezza e l'effettività della fase esecutiva.