Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38733 del 3 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:38733PEN

Massima

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Il fatto ingiusto altrui, costituito da un comportamento che abbia determinato una reazione offensiva, può integrare l'esimente della provocazione di cui all'art. 599, comma 2, c.p., purché sussista un nesso di causalità tra il fatto ingiusto e la reazione offensiva, e quest'ultima non risulti sproporzionata o eccessiva rispetto alla gravità della provocazione. Il giudice è pertanto tenuto a valutare attentamente le circostanze del caso concreto, al fine di accertare se le ingiurie pronunciate siano state effettivamente provocate da un precedente fatto ingiusto altrui, e se la reazione dell'imputato sia stata proporzionata e contenuta nei limiti della normale reattività umana, ovvero se abbia invece assunto connotati di eccessività e sproporzione tali da non poter essere scriminata. Solo in quest'ultimo caso, infatti, l'imputato potrà essere ritenuto penalmente responsabile per il reato di ingiurie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - rel. Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. RO. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 985/2006 CORTE APPELLO di GENOVA, del 25/06/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/07/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VITO SCALERA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto dott. Giuseppe Volpe, che chiede dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Be. Ro. ricorre avve…

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