Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23969 del 4 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:23969PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'aggravante di cui all'art. 625 n. 7 c.p. (furto aggravato per esposizione della cosa alla pubblica fede) non può essere ritenuta dal giudice di merito se non è stata formalmente contestata all'imputato nell'imputazione, non essendo sufficiente a tal fine il mero riferimento alle dichiarazioni della parte offesa. La mancata contestazione di tale aggravante comporta la nullità della sentenza per violazione dell'art. 517 c.p.p., in quanto il giudice non può ritenere in fatto un'aggravante mai formalmente contestata all'imputato. Il giudice di merito, in sede di nuovo esame, dovrà pertanto procedere alla determinazione della pena, previa verifica della procedibilità del fatto-reato, senza poter applicare l'aggravante di cui all'art. 625 n. 7 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BEVERE Antonio - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Milano del 17/06/2014;

visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

udita la relazione del consigliere dr. ((omissis))io Bruno;

sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. BALDI Fulvio che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata;

sentito, altresi', l'avv. (OMISSIS), difensore d'ufficio …

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