Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22909 del 28 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:22909PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso in una dichiarazione sostitutiva di certificazione, volta ad ottenere benefici previsti dalla legge, integra il reato di cui all'art. 483 c.p. anche quando l'infedele attestazione sia del tutto irrilevante ai fini del significato dell'atto e del suo valore probatorio, in quanto l'innocuità del falso deve essere valutata non con riferimento all'uso che dell'atto falso venga fatto, ma avendo riguardo all'idoneità dello stesso ad ingannare comunque la fede pubblica. La normativa vigente al momento del fatto che non prevedeva l'obbligo di considerare il domicilio dell'assistito come scriminante tra i plurimi aventi diritto ai benefici di legge, non rende superflua l'attestazione del domicilio dell'assistito ai fini dell'integrazione del reato di falso ideologico, in quanto tale dichiarazione è comunque idonea a ingannare la pubblica amministrazione. Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità dell'imputato, non può essere censurato in sede di legittimità per una diversa lettura ed interpretazione delle risultanze processuali, essendo precluso al giudice di cassazione trarre valutazioni autonome dalle prove o dalle fonti di prova, se non per verificare la rispondenza dell'argomentazione critica contenuta nel provvedimento impugnato alle regole della logica e del diritto, nonché all'esigenza della completezza espositiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4254/2010 CORTE APPELLO di MILANO, del 11/06/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/12/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MICCOLI GRAZIA;

Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. GALASSO Aurelio, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

Per l'imputata, l'avv. (OMISSIS) ha concluso chiedendo l'accoglim…

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