Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31516 del 2 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:31516PEN

Massima

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Il decesso dell'imputato estingue il reato, comportando l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. Il diritto di critica, esercitato nell'ambito di un'associazione liberamente costituita ai sensi dell'art. 18 Cost., non può essere punito come diffamazione, a meno che non emerga l'intento diffamatorio e la consapevole falsità delle affermazioni. La valutazione delle prove e la quantificazione della pena e del danno morale rientrano nel prudente apprezzamento del giudice di merito, sindacabile in cassazione solo per vizi logici o giuridici. La formula dubitativa utilizzata nell'esercizio del diritto di critica esclude l'elemento soggettivo del reato di diffamazione, essendo finalizzata a sollecitare un accertamento dei fatti, anziché ad affermare consapevolmente la loro falsità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefan - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 26/05/2006 CORTE APPELLO di BOLOGNA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARASCA GENNARO;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per essere il reato estinto per morte del reo.

La Corte di Cassazione:

OSSERVA

Be. Gi., ne…

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