Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44640 del 5 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:44640PEN

Massima

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Il provvedimento di custodia cautelare in carcere può essere revocato o sostituito con una misura meno afflittiva qualora vengano meno le esigenze cautelari che ne hanno giustificato l'adozione, come il concreto pericolo di reiterazione del reato da parte dell'indagato. Tuttavia, affinché il ricorrente possa mantenere l'interesse a coltivare l'impugnazione anche dopo la revoca o l'inefficacia della misura cautelare, è necessario che egli formuli una specifica e motivata richiesta volta a evidenziare in termini concreti il pregiudizio che deriverebbe dal mancato conseguimento della pronuncia favorevole, ad esempio ai fini del riconoscimento della riparazione per ingiusta detenzione. In assenza di tale richiesta, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile per sopravvenuto difetto di interesse, anche qualora la questione riguardi esclusivamente l'esistenza delle esigenze cautelari e non anche la sussistenza o la permanenza dei gravi indizi di colpevolezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 21/05/2013 del Tribunale di Roma;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. APRILE Ercole;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Con l'ordinanza so…

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