Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38198 del 24 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:38198PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'appartenenza e la partecipazione attiva di un soggetto a un'associazione di tipo mafioso, come la 'ndrangheta, costituiscono gravi indizi di colpevolezza che legittimano l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in assenza di precedenti penali e di specifici riscontri esterni alle conversazioni intercettate, purché queste ultime siano logicamente e coerentemente valutate dal giudice di merito nel loro complesso, in relazione al ruolo rivestito dall'indagato all'interno dell'organizzazione criminale e alla sua operatività. Il controllo di legittimità sulla motivazione di tali provvedimenti cautelari da parte del giudice di legittimità è limitato alla verifica della completezza e coerenza argomentativa, senza poter sindacare la valutazione del quadro indiziario, riservata in via esclusiva al giudice del merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo Presidente del 27/09/2 -

Dott. GARRIBBA Tito Consigliere SENTE -

Dott. SERPICO Francesco Consigliere N. 1 -

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. rel. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. FIDELBO Giorgio Consigliere N. 22530/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AQ. NI. RO. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1211/2010 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 02/12/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO PAOLO GRAMENDOLA;

sentite le conclusioni del PG Dott. Giovanni D'Angelo che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;

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