La legittimazione a ricorrere contro atti amministrativi che incidono su interessi di vicinato è riconosciuta in capo ai soggetti che possono reputarsi toccati in un proprio interesse all'insediamento abitativo, ossia alla radicazione in loco dei propri interessi di vita, familiari, economici o relativi ad altri qualificati e consolidati rapporti sociali. Tale criterio, di carattere flessibile, deve essere valutato caso per caso in base alla situazione di fatto, al tipo di provvedimento contestato e ai suoi concreti contenuti, nonché all'ampiezza e alla rilevanza delle aree coinvolte. Pertanto, la mera residenza nelle "vicinanze" dell'immobile interessato dall'intervento non è di per sé sufficiente a radicare la legittimazione, essendo necessario che il ricorrente fornisca concreti elementi idonei a far emergere la sussistenza di una posizione differenziata e qualificata rispetto alla generalità dei consociati.