Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4554 del 9 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:4554PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La configurabilità della continuazione tra reati associativi e reati-fine commessi dagli affiliati non può essere esclusa in via aprioristica, in quanto dipende da una valutazione in concreto della sussistenza di un medesimo disegno criminoso, che deve essere accertata dal giudice di merito sulla base di specifiche emergenze fattuali. Tuttavia, la mera appartenenza dell'autore ad un'organizzazione di stampo mafioso non è di per sé sufficiente a ritenere che tutti i reati commessi dal medesimo soggetto siano riconducibili ad un unico programma delinquenziale, essendo necessario verificare se i singoli reati-fine siano stati effettivamente ideati e deliberati contestualmente alla costituzione del sodalizio criminoso o se, al contrario, siano stati determinati da impulsi contingenti ed estemporanei, non programmabili ab origine. Pertanto, il giudice deve procedere ad un'attenta disamina delle circostanze concrete al fine di accertare se sussista l'identità di disegno criminoso tra il reato associativo e i reati-fine, senza poter fare affidamento su presunzioni legate alla struttura della fattispecie astratta o alla generica indeterminatezza del programma criminoso. Solo in presenza di elementi probatori che dimostrino il nesso teleologico tra l'associazione e i singoli reati-fine, è possibile riconoscere la continuazione tra tali condotte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/02/2021 della CORTE ASSISE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere BONI MONICA;
lette le conclusioni del PG LIGNOLA Ferdinando che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 19 febbraio 2021 la Corte di Assise di appello di Napoli, pronunciando quale giudice dell'esecuzione, rigettava per carenza dei presupposti di legge l'istanza proposta da (OMISSIS), volta …

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