Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 3615 del 28 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:3615PEN

Massima

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La presunzione di pericolosità sociale di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. nei confronti di un indagato per il delitto di associazione di tipo mafioso può essere superata solo quando sia dimostrato che l'associato ha stabilmente rescisso i suoi legami con l'organizzazione criminosa, con la conseguenza che il giudice di merito ha l'onere di accertare l'inesistenza di elementi idonei a vincere tale presunzione, motivando adeguatamente in tal senso. Pertanto, il giudice non può limitarsi a rilevare la mera consapevole partecipazione dell'indagato ad attività di criminalità organizzata, ma deve valutare in concreto gli elementi di segno positivo addotti dalla difesa, idonei a dimostrare il venir meno del pericolo di recidiva, come ad esempio la cessazione dei rapporti con l'associazione criminale in un determinato periodo di tempo. L'insufficienza o la contraddittorietà della motivazione del provvedimento in ordine alla sussistenza delle esigenze cautelari comporta l'annullamento dello stesso con rinvio per un nuovo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. MARINELLI Felicetta - rel. Consigliere

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) OR. SE. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1208/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 25/02/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FELICETTA MARINELLI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. DELEHAYE Enrico, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

PREMESSO IN FATTO

Il Tribunale di Napoli, in sede di riesame, il 25.2.2009 pronunziava ordinanza con la quale…

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