Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Brescia sentenza n. 1022 del 2014

ECLI:IT:TARBS:2014:1022SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio della propria potestà pianificatoria, può localizzare nei piani attuativi di iniziativa privata le aree da destinare all'edilizia economica e popolare ai sensi dell'art. 51 della legge n. 865 del 1971, imponendo l'obbligo di cessione gratuita di tali aree al Comune. Tale previsione non viola i principi costituzionali a tutela della proprietà privata, in quanto risponde all'esigenza di realizzare un'equa distribuzione del carico urbanistico e di garantire l'effettiva attuazione del diritto all'abitazione, anche attraverso la costruzione di alloggi di edilizia economica e popolare. Tuttavia, il Comune deve rispettare le garanzie procedimentali previste dalla legge n. 167 del 1962 per l'individuazione delle aree da destinare a tale scopo, evitando di imporre unilateralmente tali vincoli nell'ambito di piani attuativi di iniziativa privata, senza il previo espletamento della procedura di formazione del piano di zona per l'edilizia economica e popolare. Inoltre, nell'ambito dei piani attuativi, il Comune deve assicurare il rispetto del principio di preferenza per il proprietario espropriato, stabilito dall'art. 35, comma 11, della legge n. 865 del 1971. Infine, il Comune non può adottare comportamenti contraddittori, imponendo vincoli di destinazione solo su una parte delle aree cedute dai lottizzanti, in assenza di una chiara e coerente disciplina urbanistica.

Sentenza completa

N. 00394/2007
REG.RIC.

N. 01022/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00394/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

sezione staccata di Brescia (Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 394 del 2007, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
FERRETTICASA SPA, rappresentata e difesa dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso la segreteria del TAR in Brescia, via Zima 3;

contro

COMUNE DI DALMINE, rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso il secondo in Brescia, viale Stazione 37;

nei confronti di

PIZIO SPA, non costituitasi in giudizio;

per l'annullamento

(a) nel ricorso introduttivo:

- della deliberazione consiliare n. 80 del 28 dicembre 2006, con la quale …

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