Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 22004 del 26 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:22004PEN

Massima

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Il comportamento gravemente colposo della persona sottoposta a misura cautelare, che abbia dato causa all'emissione del provvedimento restrittivo della libertà personale, esclude il diritto alla riparazione per ingiusta detenzione, anche qualora la persona sia stata successivamente assolta con sentenza definitiva. Il giudice di merito, nel valutare l'esistenza e la gravità della colpa, ha il potere discrezionale di apprezzare le condotte del richiedente, come ad esempio i numerosi contatti telefonici con un latitante per concordare la ripartizione dei proventi di attività criminose, ritenendole macroscopicamente imprudenti e idonee a integrare la colpa grave preclusiva del diritto alla riparazione. Tale valutazione, se adeguatamente motivata, è sottratta al sindacato di legittimità, essendo riservata alla esclusiva competenza del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORGIGNI Antonio - Presidente

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. MARESCA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SA. TE. n. il (OMESSO);

contro:

MINISTERO ECONOMIA E FINANZE;

avverso ORDINANZA del 14/05/2007 della CORTE APPELLO di BARI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BRUSCO ((omissis));

lette le conclusioni del P.G. Dott. D'AMBROSIO Vito che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

1) SA. TE. ha proposto ricorso avverso l'ordinanza 14 maggio 2007 della C…

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