Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6465 del 10 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:6465PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione di reati dello stesso genere, che giustifica l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto dalla gravità e continuità delle condotte illecite accertate, dalla dimensione economica assunta dalle attività criminose, dall'elevato tenore di vita del soggetto in assenza di redditi leciti dichiarati, nonché dalla recente condanna per reati analoghi, elementi che rivelano l'inclinazione a delinquere dell'indagato. Tali circostanze, valutate nel loro complesso, possono integrare il requisito della concretezza e attualità del pericolo di reiterazione, anche in presenza di un lasso di tempo trascorso dalla commissione dei fatti, ove le condotte illecite si siano protratte per un apprezzabile arco temporale e il soggetto abbia svolto un ruolo direttivo nell'ambito di un'organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, coordinando l'attività di altri partecipi. In tali ipotesi, il giudice può legittimamente valorizzare, ai fini della valutazione del pericolo di reiterazione, elementi probatori relativi a soggetti diversi dall'indagato, ma comunque riconducibili al medesimo contesto criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/8/2016 del Tribunale di Taranto;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)) che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito per il ricorrente il difensore, avv. (OMISSIS) in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), …

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