Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 992 del 2019

ECLI:IT:TARVEN:2019:992SENT

Massima

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La presentazione di un'istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica ai sensi dell'art. 167, comma 4, del D.Lgs. n. 42/2004, a seguito dell'adozione di un'ordinanza di demolizione ex art. 167 dello stesso decreto, comporta il venir meno dell'efficacia di tale ordinanza, imponendo all'amministrazione l'obbligo di verificare la conformità sostanziale delle opere realizzate alle norme di tutela del vincolo paesaggistico e, in caso di rigetto dell'istanza, di adottare una nuova ordinanza di demolizione, assegnando un nuovo termine per l'adempimento spontaneo. Tale principio trova applicazione anche nell'ipotesi in cui l'istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica sia presentata a seguito dell'adozione di un'ordinanza di rimessione in pristino ex art. 167 del D.Lgs. n. 42/2004, atteso che in entrambi i casi l'amministrazione è tenuta a verificare la conformità sostanziale delle opere realizzate rispetto alle ragioni di tutela del vincolo. Pertanto, il mancato rinnovo dell'ordine di demolizione da parte dell'amministrazione, a seguito del rigetto dell'istanza di accertamento di compatibilità paesaggistica, determina l'illegittimità del provvedimento che dispone l'esecuzione in danno della precedente ordinanza di demolizione.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/09/2019

N. 00992/2019 REG.PROV.COLL.

N. 00860/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 860 del 2015, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Fusina Terminal S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Alessandro Calegari, Christian Ferrazzi, domiciliato presso la Segreteria T.A.R. Veneto in Venezia, Cannaregio 2277/2278;

contro

Comune di Venezia, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonio Iannotta, Nicoletta Ongaro, Maurizio Ballarin, Giuseppe Venezian, domiciliata ex lege in Venezia, S. Marco, 4091;

per l'annullamento

quanto al ricorso principale:

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