Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45039 del 3 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:45039PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del sindacato sulla motivazione della sentenza impugnata, è tenuto a verificare la logicità e la coerenza dell'apparato argomentativo adottato dal giudice di merito, senza poter procedere a una nuova valutazione delle prove, la cui disamina è riservata in via esclusiva al giudice di appello. Pertanto, il vizio di motivazione censurabile in sede di legittimità è soltanto quello di manifesta illogicità, percepibile "ictu oculi", mentre non è consentito al giudice di cassazione sindacare la correttezza della valutazione probatoria effettuata dal giudice di merito, salvo i casi di travisamento della prova. Inoltre, la circostanza che la condotta dell'imputato possa integrare gli estremi di un reato diverso da quello contestato non esclude la sussistenza degli elementi costitutivi del reato per cui si procede, qualora questi siano comunque integrati, atteso che il giudice non è vincolato dalla qualificazione giuridica operata dall'accusa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Giovanni - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. BERGAMI Lorenzo del foro di Modena nell'interesse di DI. PE. Da. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Bologna in data 20/11/2007;

Sentita la relazione della causa fatta, in Pubblica udienza, dal Consigliere Dott. ((omissis)).

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Osserva:

S…

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