Il termine di efficacia della dichiarazione di pubblica utilità per l'esecuzione di opere di edilizia economica e popolare è fissato per legge in 18 anni, decorrenti non dalla delibera comunale di approvazione del progetto, bensì dalla data di emissione di eventuali ulteriori provvedimenti di rinnovo della dichiarazione stessa da parte dell'amministrazione. Il decreto di espropriazione definitiva, emesso entro tale termine, è legittimo e non può essere impugnato per la mancata ultimazione dei lavori, essendo sufficiente che l'opera risulti realizzata, anche solo allo stato grezzo, senza necessità del completamento delle rifiniture. La domanda di retrocessione del bene espropriato è inammissibile ove non sia ancora decorso il termine decennale dalla data di esecuzione del decreto di esproprio, non trovando applicazione in tal caso le disposizioni di cui all'art. 46 del d.P.R. n. 327/2001. Il rito abbreviato e il dimezzamento dei termini processuali si applicano a tutti i provvedimenti relativi alle procedure di occupazione e di espropriazione delle aree destinate all'esecuzione di opere pubbliche o di pubblica utilità, ivi comprese le domande di retrocessione o restituzione del bene espropriato.