Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10748 del 14 marzo 2016

ECLI:IT:CASS:2016:10748PEN

Massima

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L'aggravante di cui all'art. 3 della Legge n. 205 del 1993 (c.d. aggravante razziale) sussiste quando la condotta dell'agente si manifesti come consapevole esteriorizzazione, immediatamente percepibile nel contesto in cui è maturata, di un sentimento di avversione o discriminazione fondato sulla razza, l'origine etnica o il colore, a prescindere dal movente soggettivo che ha innescato la condotta, essendo sufficiente che il reato sia stato oggettivamente strumentalizzato all'odio o alla discriminazione razziale. L'attenuante di cui all'art. 62, n. 3 c.p. (aver agito per suggestione di una folla in tumulto) non è configurabile quando gli imputati hanno concorso ab origine a programmare l'azione criminosa insieme agli altri coautori del fatto, senza essere spinti dalla mera spinta emozionale determinata dall'esistenza di un assembramento di persone già in tumulto. Non è necessaria la specifica indicazione delle coordinate giuridiche di un'aggravante, essendo sufficiente la precisa enunciazione "in fatto" della stessa, affinché l'imputato possa avere cognizione degli elementi di fatto che la integrano. L'attenuante della minima partecipazione di cui all'art. 114 c.p. non può essere riconosciuta quando le doglianze del ricorrente si traducono nella mera denuncia di travisamenti di prova non adeguatamente documentati. L'aggravante di cui all'art. 625, n. 2 c.p. (furto con effrazione) può essere riconosciuta sulla base delle dichiarazioni della persona offesa, a prescindere da eventuali divergenze con altre pronunce relative a concorrenti. Il giudizio di bilanciamento tra attenuanti e aggravanti deve essere adeguatamente motivato, anche in relazione alla tardiva scelta dell'imputato di risarcire il danno causato. Sussiste l'obbligo di esaminare la richiesta di sospensione condizionale della pena avanzata dall'imputato, ove ne ricorrano i presupposti astratti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti dal difensore di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/10/2014 della Corte d'appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PISTORELLI Luca;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. D'AMBROSIO Vito, che ha concluso per l'annullamento con rinvio limitatamente al dini…

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