Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1782 del 17 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:1782PEN

Massima

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Il reato di falsa attestazione di smarrimento di documento di identità, previsto dall'art. 483 c.p., si configura quando il soggetto, pur avendo già precedentemente denunciato lo smarrimento dello stesso documento, attesta nuovamente il falso smarrimento, al fine di ottenere il rilascio di un duplicato. Ciò in quanto la denuncia di smarrimento costituisce presupposto necessario per attivare il procedimento amministrativo di rilascio del duplicato, e l'ordinamento prevede a carico di colui che smarrisce un documento di identità l'obbligo di presentare tale denuncia. Pertanto, la falsa attestazione di smarrimento, anche se riferita a un documento effettivamente smarrito in precedenza, integra il reato di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, in quanto il soggetto agisce con coscienza e volontà di attestare il falso, omettendo di riferire l'avvenuta precedente denuncia. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato, può legittimamente ritenere infondata l'ipotesi di errore sul fatto, ove ritenga illogica e inverosimile la circostanza che l'imputato abbia dimenticato la precedente denuncia di smarrimento, specie ove emerga che egli si sia immediatamente attivato per ottenere il duplicato, senza attendere il decorso di un congruo lasso di tempo. Inoltre, la valutazione in ordine all'applicabilità della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p. rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il quale può legittimamente escluderla ove ritenga la condotta dell'imputato non occasionale e di modesta entità, in considerazione della sua personalità e delle modalità della condotta accertata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 28/09/2020 della Corte di Appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE RICCARDI;
lette le richieste scritte, ai sensi del Decreto Legge n.137 del 28 ottobre 2020, articolo 23, comma 8;
del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SENATORE Vincenzo, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
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