Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24601 del 7 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:24601PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. richiede la valutazione attenta e rigorosa delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, al fine di verificarne la credibilità e attendibilità soggettiva, nonché la presenza di riscontri esterni individualizzanti in ordine all'effettiva partecipazione dell'imputato all'associazione criminale, anche in relazione al suo concreto ruolo e alle specifiche attività svolte nel territorio italiano. Non è sufficiente l'accertamento della mera appartenenza pregressa all'associazione, ma occorre dimostrare il contributo causale dell'imputato alle finalità e alle attività del sodalizio mafioso nel periodo di riferimento contestato. La motivazione della sentenza deve pertanto esaminare in modo approfondito e logico le dichiarazioni dei collaboratori, vagliandone la credibilità anche alla luce di eventuali motivi di rancore o inimicizia nei confronti dell'imputato, e individuare elementi di riscontro esterni che confermino il suo effettivo coinvolgimento nelle attività criminali del gruppo mafioso in Italia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - rel. Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), detto (OMISSIS) (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 7 dicembre 2021 dalla Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Debora Tripiccione;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Francesca Romana Pirrelli, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Palermo, in parzi…

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