Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La dichiarazione di assenza dell'imputato nel processo penale non può essere fondata sulla sola elezione di domicilio presso il difensore d'ufficio, ma richiede la verifica da parte del giudice dell'effettiva instaurazione di un rapporto professionale tra l'imputato e il legale domiciliatario, tale da far ritenere con certezza che l'imputato abbia avuto conoscenza del procedimento ovvero si sia volontariamente sottratto ad essa. La mera notifica del decreto di citazione a giudizio presso il domicilio eletto, anche se effettuata ai sensi dell'art. 161 comma 4 c.p.p. presso il difensore d'ufficio, non è sufficiente a integrare tale requisito di effettiva conoscenza del processo da parte dell'imputato, essendo necessaria la prova di una sua consapevole sottrazione alla conoscenza del procedimento. In assenza di tali presupposti, la dichiarazione di assenza dell'imputato è nulla, con conseguente necessità di procedere alle ricerche e alla rinnovazione della citazione in giudizio ovvero di disporre la sospensione del processo.