Cassazione penale Sez. I sentenza n. 51074 del 18 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:51074PEN

Massima

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La commissione di un reato, anche in presenza di circostanze attenuanti, non può essere giustificata dalla mera esistenza di un "fatto ingiusto altrui" che abbia provocato nell'autore uno "stato d'ira". Affinché l'attenuante della provocazione sia applicabile, è necessario che il fatto ingiusto altrui presenti i caratteri dell'ingiustizia obiettiva, intesa come effettiva contrarietà a regole giuridiche, morali e sociali, e che sussista un nesso di causalità psicologica, e non di mera occasionalità, tra l'offesa e la reazione, pur senza che sia richiesta la proporzionalità tra le due condotte. Tuttavia, la circostanza attenuante non può essere riconosciuta quando l'esistenza di pregressi contrasti tra l'autore del fatto e la vittima abbia progressivamente condotto a reciproche aggressioni e ripicche in termini tali da non consentire l'attribuzione all'uno o all'altra di uno specifico fatto ingiusto quale causa immediata della reazione. Inoltre, la sproporzione macroscopica tra il fatto ingiusto altrui e il reato commesso può escludere la configurabilità dello stato d'ira o del nesso causale tra il fatto ingiusto e l'ira, precludendo così l'applicazione dell'attenuante. Anche la presenza di un minore che percepisca la commissione del reato, anche se non visibile all'autore, costituisce una circostanza aggravante, in quanto il minore deve essere preservato dalla visione di atti di violenza, a prescindere dalla sua maturità psico-fisica per comprenderne la portata offensiva. Infine, il giudizio di bilanciamento tra circostanze di segno opposto, pur implicando una valutazione discrezionale, deve essere sorretto da una motivazione che dia conto del corretto uso del potere discrezionale e del fondamento delle conclusioni raggiunte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/07/2018 della CORTE ASSISE APPELLO di PERUGIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DANIELE CAPPUCCIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. BIRRITTERI Luigi, il quale conclude chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
Uditi i difensori delle parti civili:
- avv. (OMISSIS) per in difesa della p.c. (OMISSIS), il quale insis…

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