Cassazione penale Sez. V sentenza n. 34380 del 6 agosto 2015

ECLI:IT:CASS:2015:34380PEN

Massima

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Il giudice di merito può fondare la propria decisione di condanna sulle dichiarazioni della persona offesa, purché siano valutate con prudenza e ragionevolezza, specie quando essa rivesta la qualità di parte civile, tenendo conto della sua attendibilità intrinseca, della coerenza e linearità del suo racconto, del riscontro con altri elementi probatori oggettivi, come le risultanze mediche, e della mancanza di smentite da parte dell'imputato. Tali dichiarazioni, se adeguatamente motivate, possono costituire prova sufficiente per l'affermazione della responsabilità penale, senza che sia necessaria l'acquisizione di ulteriori elementi di riscontro, salvo che non emergano specifici fattori di inattendibilità. Il giudice di merito, nel valutare la credibilità della persona offesa, deve tenere conto anche della particolare situazione di conflittualità esistente tra le parti, che potrebbe incidere sulla genuinità della testimonianza, ma tale circostanza non comporta automaticamente una preclusione all'utilizzo delle sue dichiarazioni, purché siano adeguatamente ponderate e motivate. La decisione di condanna fondata su tali presupposti è immune da vizi di legittimità e non può essere censurata in sede di legittimità, ove risulti congruamente e logicamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. SETTEMBRE A. - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 36/2011 TRIBUNALE di REGGIO CALABRIA, del 18/06/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/05/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. SETTEMBRE ANTONIO;

- Udito il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione, Dott. SPINACI Sante, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

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