Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18581 del 11 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:18581PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La legittima difesa, anche nella forma putativa o colposa, non può essere riconosciuta quando le risultanze processuali, valutate secondo criteri di logicità e coerenza, dimostrino che l'imputato ha agito in modo sproporzionato e non necessitato rispetto all'aggressione subita, accertando che la vittima è stata colta di sorpresa e non ha avuto modo di difendersi. In tali casi, la reazione dell'imputato, pur essendo stata provocata da precedenti comportamenti aggressivi e minacciosi della vittima, non può essere considerata una legittima difesa, neppure in forma attenuata, in quanto l'azione omicidiaria è stata realizzata in modo ingiustificato e non proporzionato alla gravità dell'offesa subita. Inoltre, la mancata applicazione delle circostanze attenuanti, come la provocazione, può essere adeguatamente motivata dalla gravità della condotta dell'imputato, dalla sua efferatezza e dalla congruità della pena inflitta, tenuto conto dei criteri di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO ((omissis)) del 27/04/2 -

Dott. IANNELLI ((omissis)) SENTE -

Dott. VECCHIO ((omissis)) N. -

Dott. BONITO Francesco M.S. rel. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. Consigliere N. 40064/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LU. RI. SE. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 17/2009 CORTE ASSISE APPELLO di CATANIA, del 09/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO MARIA SILVIO BONITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto del ricorso.

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