Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 5789 del 2017

ECLI:IT:TARLAZ:2017:5789SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, comportando la compensazione delle spese di giudizio, quando il ricorrente dichiara di non avere più interesse alla decisione del ricorso. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il venir meno dell'interesse della parte ricorrente a ottenere l'annullamento dell'atto impugnato determina l'improcedibilità del ricorso amministrativo, con conseguente compensazione delle spese di giudizio tra le parti. Tale principio si fonda sulla considerazione che il processo amministrativo, essendo volto alla tutela di situazioni giuridiche soggettive, presuppone la permanenza dell'interesse del ricorrente per tutta la durata del giudizio. Pertanto, il sopravvenuto difetto di interesse, manifestato dalla parte ricorrente con espressa dichiarazione, comporta l'impossibilità di pronunciare una decisione nel merito, rendendo il ricorso improcedibile. La compensazione delle spese di giudizio, in tale ipotesi, rappresenta un corollario del principio di soccombenza virtuale, in base al quale le spese seguono la sorte del processo e vengono poste a carico della parte che, pur avendo inizialmente proposto il ricorso, ha successivamente rinunciato alla decisione nel merito, venendo meno il suo interesse originario. Questo principio di diritto, enunciato in forma generale e astratta, è applicabile a tutti i casi in cui, nel corso del giudizio amministrativo, la parte ricorrente manifesti il venir meno del proprio interesse all'annullamento dell'atto impugnato, determinando l'improcedibilità del ricorso e la compensazione delle spese di lite.

Sentenza completa

Pubblicato il 15/05/2017

N. 05789/2017 REG.PROV.COLL.

N. 03672/2001 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3672 del 2001, proposto da:
((omissis)), in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via G. Nicotera, 29;

contro

Comune di Roma, ora Roma Capitale, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'((omissis)), domiciliata in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

delle note del 2000 che subordinano il rilascio della concessione edilizia in sanatoria al pagamento degli oneri concessori;

delle delibere ivi richiamate

e per l’accertament…

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