Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33831 del 13 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:33831PEN

Massima

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Il falso ideologico in atto pubblico per induzione in errore del pubblico ufficiale (artt. 48 e 479 c.p.) si configura quando il privato produce al pubblico ufficiale una falsa documentazione, sulla base della quale il pubblico ufficiale compie un accertamento autonomo e adotta un provvedimento a contenuto descrittivo o dispositivo, dando atto dell'esistenza delle condizioni richieste per la sua adozione, in quanto tratto in inganno dalla falsa documentazione esibita. In tali casi, il pubblico ufficiale non si limita a prendere atto delle dichiarazioni del soggetto privato, ma effettua un accertamento autonomo, ancorché fondato sulla falsa documentazione esibitagli, e pertanto non risponde del falso, essendo stato indotto in errore dal privato. Ciò vale anche nel caso in cui il privato produca un falso contrassegno di assicurazione per ottenere la restituzione di un veicolo sequestrato, in quanto il pubblico ufficiale non si limita a prendere atto della dichiarazione del privato, ma compie un accertamento autonomo, ancorché basato sulla falsa documentazione. Inoltre, il Decreto Legislativo n. 209 del 2005, art. 171, non comporta l'indefettibile conseguenza della risoluzione del contratto assicurativo in caso di cessione del veicolo, prevedendo invece la possibilità di scelta irrevocabile dell'alienante tra la risoluzione, la cessione del contratto all'acquirente o la sostituzione del contratto per l'assicurazione di altro veicolo, con eventuale conguaglio del premio. Pertanto, la condotta del privato che produce un falso certificato assicurativo per indurre in errore il pubblico ufficiale è astrattamente idonea a configurare il reato di falso ideologico in atto pubblico per induzione in errore del pubblico ufficiale, a prescindere dalla disciplina civilistica del contratto assicurativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20/12/2019 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;
sentite le conclusioni del Procuratore generale, Dott.ssa TASSONE KATE, la quale chiesto l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata;
L'avvocato (OMISSIS), si associa alle conclusioni formulate dal Procuratore Generale.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza …

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