Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28204 del 27 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:28204PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Le dichiarazioni accusatorie rese da collaboratori di giustizia possono costituire gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, purché siano valutate in base ai criteri di credibilità soggettiva e attendibilità intrinseca ed estrinseca previsti dall'art. 192, comma 3, c.p.p. In particolare, le dichiarazioni de relato del collaboratore di giustizia devono essere sorrette da autonomi elementi di riscontro individualizzanti, anche di natura logica e indiretta, idonei a corroborare il contenuto accusatorio, senza che sia necessaria la convergenza di più chiamate in reità. La valutazione di tali dichiarazioni, in sede cautelare, è preordinata ad un giudizio prognostico di ragionevole e qualificata probabilità di colpevolezza, diverso dall'accertamento della certezza processuale richiesto nel giudizio di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. BINENTI Roberto - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/11/2018 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DI GIURO GAETANO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dr. ALFREDO POMPEO VIOLA;
Preliminarmente si dispone la correzione del cognome del ricorrente che deve intendersi (OMISSIS).
Il PG conclude chiedendo il rigetto del ricorso.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di COSENZA e l'avvocato (OMISSIS) del foro di COSENZA…

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