Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40299 del 8 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:40299PEN

Massima

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La presentazione di una falsa dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà relativa al reddito del nucleo familiare, al fine di ottenere indebitamente l'esenzione dal ticket per una singola visita medica, integra la fattispecie di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato di cui all'art. 316-ter c.p., e non il reato di truffa aggravata di cui all'art. 640-bis c.p., qualora il valore del profitto indebitamente conseguito non superi la soglia minima di rilevanza penale prevista dal secondo comma della medesima disposizione. In tali casi, il fatto deve essere qualificato come mera violazione amministrativa, con conseguente annullamento senza rinvio della sentenza di condanna e trasmissione degli atti all'autorità amministrativa competente. La linea di discrimine tra il reato di indebita percezione di pubbliche erogazioni e quello di truffa aggravata finalizzata al conseguimento delle stesse va ravvisata nella mancata inclusione tra gli elementi costitutivi del primo reato della induzione in errore del soggetto passivo, essendo sufficiente la mera presentazione di una dichiarazione mendace senza che questa costituisca l'effetto dell'induzione in errore dell'ente erogante circa i presupposti che la legittimano. Pertanto, qualora l'erogazione consegua alla semplice presentazione di una dichiarazione falsa, senza che questa abbia indotto in errore l'amministrazione circa i requisiti per l'ottenimento del beneficio, ricorre la fattispecie prevista dall'art. 316-ter c.p. e non quella di cui all'art. 640-bis c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Sa. Ro. , nata a (OMESSO);

avverso la sentenza n. 3854/2010 emessa in data 13 dicembre 2010 dalla Corte d'appello di Palermo.

Sentita la relazione svolta in pubblica udienza dal consigliere dott. ((omissis));

udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore Generale dott. VOLPE Giuseppe, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non e' previsto dalla legge come reat…

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