La revoca dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività di autoscuola può essere disposta dalla pubblica amministrazione competente qualora siano venuti meno i requisiti morali del titolare, anche in assenza di una condanna penale, sulla base di una valutazione discrezionale di fatti gravi e reiterati, provenienti da fonti qualificate, che incidono negativamente sulla pubblica estimazione e sull'affidabilità del titolare nell'esercizio di un pubblico servizio finalizzato all'educazione stradale e alla formazione di maturi e consapevoli utenti della strada. In tali ipotesi, l'amministrazione non è tenuta a esperire ulteriori attività istruttorie, essendo sufficiente il quadro probatorio acquisito, purché adeguatamente motivato in ordine alla rilevanza dei fatti accertati ai fini della perdita dei requisiti morali. La revoca, in tal caso, costituisce l'effetto di un ampio potere discrezionale dell'amministrazione, non suscettibile di essere sostituito dalla meno grave sanzione della sospensione, atteso che i presupposti per l'irrogazione di quest'ultima sono diversi da quelli che legittimano la revoca ai sensi dell'art. 123, comma 9, lett. a), del d.lgs. n. 285/1992.