Consiglio di Stato sentenza n. 5680 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:5680SENT

Massima

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La normativa urbanistica ed edilizia che disciplina le altezze massime consentite negli interventi di sopraelevazione e nuova costruzione in una sottozona destinata a completamento secondo la tipologia delle case a schiera, deve essere interpretata nel senso che l'altezza massima dell'edificio oggetto dell'intervento non può superare l'altezza del più alto degli edifici adiacenti, a prescindere dalla loro destinazione d'uso originaria, al fine di garantire l'allineamento della schiera e il rispetto delle preesistenze, anche in funzione di un miglioramento estetico-architettonico della zona. Pertanto, il rilascio di un permesso di costruire in sanatoria che consenta una sopraelevazione in violazione di tale limite di altezza è illegittimo, in quanto in contrasto con la specifica disciplina urbanistica dettata dalle norme tecniche di attuazione del piano regolatore esecutivo del comune. Tale interpretazione non contrasta con le esigenze di completamento del tessuto urbano, potendo essere collegata al miglioramento estetico-architettonico della zona, risultato che può essere raggiunto limitando rigorosamente il concetto di adiacenza ai soli fabbricati realmente contigui l'uno all'altro, con esclusione di edifici separati fra loro. Inoltre, la disposizione che prevede l'altezza massima di 9,60 metri "qualora nessun edificio con tali caratteristiche presenti tali rapporti con l'edificio oggetto di intervento" non implica che tale altezza sia sempre consentita, ma solo nell'ipotesi di assenza di edifici adiacenti, dovendosi in ogni caso rispettare l'altezza del fabbricato più alto esistente nella schiera. Infine, il rilascio di un permesso di costruire in sanatoria che si ponga in contrasto con una precedente decisione di annullamento della concessione edilizia originaria, intervenuta all'esito di un ricorso straordinario e sulla base del parere del Consiglio di Stato, è illegittimo in quanto si fonda su una diversa interpretazione delle norme di riferimento rispetto a quella accolta in sede giurisdizionale.

Sentenza completa

Pubblicato il 03/10/2018

N. 05680/2018REG.PROV.COLL.

N. 07979/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello numero di registro generale 7979 del 2008, proposto da
Comune di Alfedena, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Clementino Palmiero in Roma, via Albalonga, 7;

contro

((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via ((omissis)), 40;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per l'Abruzzo, L’Aquila, n. 85 del 25 febbraio 2008, resa tra le parti, concernente il diniego di un permesso di costruire in sa…

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