Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30313 del 21 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30313PEN

Massima

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La pericolosità sociale del soggetto, ai fini dell'applicazione di una misura di sicurezza, può essere desunta da una pluralità di elementi, quali la sua pregressa sottoposizione a misure di prevenzione, le informazioni di polizia che ne segnalino la persistente vicinanza ad organizzazioni criminali, nonché la violazione di prescrizioni inerenti a precedenti misure di sicurezza, senza che sia necessaria la commissione di nuovi reati o la conferma "aliunde" della veridicità di tali informazioni, purché le stesse non risultino in antitesi con gli atti o con specifiche prove addotte dalla difesa. Il giudice, pertanto, nel valutare la pericolosità sociale del soggetto, non può abdicare a tale compito neppure nel caso in cui il condannato si trovi detenuto o sia stato detenuto per un certo periodo, essendo tenuto a verificare direttamente, al momento dell'applicazione della misura, la persistenza di quelle caratteristiche della personalità che ne determinano la pericolosità, intesa come accentuata possibilità di commettere in futuro altri reati. La mancata commissione di nuovi reati o il proscioglimento da una contestazione di violazione delle prescrizioni inerenti a precedenti misure di sicurezza, inoltre, non sono idonei ad inficiare la valutazione di pericolosità sociale operata dal giudice sulla base di altri elementi concordanti e gravi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IO. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 09/12/2008 TRIB. SORVEGLIANZA di NAPOLI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO ALDO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. D'ANGELO Giovanni, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO

1. - Con ordinanza deliberata il 9 dicembre 2008 il Tribunale di Sorveglianza di Napoli ha rigettato l'appello presentato da I…

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