Cassazione penale Sez. V sentenza n. 41011 del 3 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:41011PEN

Massima

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Il reato di ingiuria è aggravato dalla circostanza dell'odio razziale quando la condotta dell'agente manifesta un chiaro disprezzo e avversione nei confronti di una persona in ragione della sua appartenenza ad una razza diversa, alimentando un conflitto tra le persone che testimonia la presenza dell'odio razziale. Tale reato, essendo perseguibile d'ufficio, non può essere estinto per remissione della querela, e la sua cognizione è riservata alla competenza del Tribunale, in deroga alla competenza del Giudice di pace, in quanto integra l'aggravante prevista dal Decreto Legge n. 122 del 1993, articolo 3, comma 1. La mancata indicazione della norma di legge violata nel capo di imputazione non ha alcun rilievo, essendo sufficiente la contestazione in fatto della circostanza aggravante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di ANCONA;

nei confronti di:

1) CA. MA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 15/03/2007 GIUDICE DI PACE di SANT'ELPIDIO A MARE;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARASCA GENNARO;

Udito il Pubblico Ministero in persona del Dott. Mon…

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