Cassazione penale Sez. III sentenza n. 16023 del 6 aprile 2004

ECLI:IT:CASS:2004:16023PEN

Massima

Massima ufficiale
La prescrizione del reato continuato inizia a decorrere dalla consumazione dell'ultimo dei reati uniti dal vincolo della continuazione, fermo restando il periodo prescrittivo proprio di ciascun reato. Tale vincolo non è scindibile, quando la unificazione delle diverse figure criminose è stata dichiarata antecedentemente al decorso del termine prescrizionale per una o più di esse; di contro, il giudice ha l'obbligo — ai sensi dell'art.129 c.p.p. — dell'immediata declaratoria della prescrizione del singolo reato, che risulti già maturata nel momento in cui verifica le condizioni per il riconoscimento del vincolo della continuazione tra i reati contestati: in tal caso il reato prescritto non può sopravvivere attraverso la fictio iuris ex art. 81 comma secondo c.p..

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE III PENALE composta dai Sigg.: ((omissis)) M. Lombardi sull'impugnazione proposta da Gi. Pi. Ta., n. ad Ar. il (...) avverso la sentenza emessa l'8 luglio 2003 dalla Corte d'appello di Cagliari -sezione distaccata di Sassari-; sentita la relazione del ((omissis)); ascoltate le requisitorie del Pubblico Ministero dr. ((omissis)), il quale ha concluso per l'inammissibilità del ricorso; ha pronunciato la seguente SENTENZA Con sentenza del 19 novembre 2002 il Tribunale di Tempio, sezione distaccata di Olbia, ha affermato la penale responsabilità di Gi. Pi. Ta. in ordine al delitto di cui all'art. 2 l. 638/83 e lo ha condannato alle pene ritenute di legge. ((omissis)). Pi. Ta. era contestato di avere omesso, nella qualità di titolare di ditta individuale, il versamento all'I.N.P.S. di somme dovute per complessive L. 16.924.19…

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