Il provvedimento di decadenza dal contributo concesso per il ripristino di un edificio danneggiato da un evento sismico deve essere preceduto da un'adeguata attività istruttoria del gruppo di lavoro, come prescritto dalla normativa di riferimento, e deve essere adeguatamente motivato, indicando in modo chiaro i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche della decisione. In mancanza di tali requisiti, il provvedimento di decadenza è illegittimo e deve essere annullato. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che l'amministrazione, nell'adottare un provvedimento di decadenza da un contributo concesso per il ripristino di un edificio danneggiato da un evento calamitoso, è tenuta a rispettare specifiche prescrizioni procedurali, quali lo svolgimento di un'attività istruttoria da parte di un apposito gruppo di lavoro e l'adeguata motivazione del provvedimento, indicando i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche della decisione. Il mancato rispetto di tali requisiti comporta l'illegittimità del provvedimento di decadenza, che deve essere annullato. La massima giuridica si fonda sull'analisi della sentenza, che evidenzia come il provvedimento di decadenza dal contributo sia stato adottato senza il previo svolgimento dell'attività istruttoria da parte del gruppo di lavoro e senza una adeguata motivazione, in violazione della normativa di riferimento. Tali vizi procedurali hanno determinato l'annullamento del provvedimento impugnato. La formulazione della massima è al presente indicativo, evita riferimenti al caso specifico e citazioni non essenziali, ed esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato.