Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 6099 del 8 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:6099PEN

Massima

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Il concorso nel reato di falsa attestazione documentale destinata all'autorità giudiziaria si configura quando l'imputato, pur non essendo l'autore materiale della dichiarazione falsa, abbia consapevolmente e volontariamente contribuito alla sua realizzazione, ad esempio sollecitando o agevolando l'attività del complice che ha materialmente posto in essere la condotta fraudolenta. In tali casi, la responsabilità penale dell'imputato non può essere esclusa sulla base di un mero "falso sillogismo", ovvero della semplice circostanza che la destinazione dell'offerta di lavoro al detenuto comportasse necessariamente la sua conoscenza della falsità della stessa. Piuttosto, la responsabilità concorsuale può essere desunta da una valutazione complessiva degli elementi probatori, come il fatto che sia stato l'imputato a sollecitare il complice a contattare l'amministrazione penitenziaria, a consegnargli i documenti necessari e a seguire personalmente l'iter procedurale per ottenere il provvedimento favorevole, nonché la circostanza che, una volta ottenuto il lavoro esterno, l'imputato venisse quotidianamente accompagnato e riaccompagnato dal complice presso il luogo di lavoro. Tali elementi, unitamente alla mancata regolarizzazione del rapporto di lavoro presso l'INPS e della documentazione presso il carcere, e alla stipula del contratto di locazione da parte dell'imputato, consentono di ricostruire in modo logico e coerente il disegno fraudolento concepito e realizzato in concorso dai due soggetti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/01/2016 della CORTE APPELLO di L'AQUILA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa AGLIASTRO MIRELLA;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. MOLINO PIETRO, che ha concluso per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 13/01/2016, la Corte di Appello dell'Aquila confermava la sentenza del Trib…

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