Cassazione penale Sez. III sentenza n. 44289 del 31 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:44289PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La custodia cautelare in carcere è misura adeguata e proporzionata quando, sulla base di un'approfondita analisi degli elementi indiziari e della concreta pericolosità sociale dell'indagato, risulti sussistente il concreto pericolo di reiterazione dei reati, anche in considerazione della persistenza e pervicacia dei comportamenti delittuosi posti in essere, nonché dell'assenza di concrete alternative custodiali meno afflittive, come gli arresti domiciliari, per la mancanza di disponibilità di soggetti idonei ad ospitare l'indagato. In tali casi, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle esigenze cautelari e dell'adeguatezza della misura, sindacabile in sede di legittimità solo per vizi logici o giuridici manifesti, senza che sia consentita una diversa valutazione delle circostanze esaminate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SQUASSONI Claudia - Presidente

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ROSI Elisabett - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 186/2013 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA, del 08/03/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ELISABETTA ROSI;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Venezia, con ordinanza in data 8 marzo 2013, in sede di appello cautelare, ha confermato l'ordinanza del 29 gennaio 2013 emessa dal G.U.P. presso il Tribu…

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