Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'utilizzo di caschi protettivi e sciarpe sul viso, al fine di rendere difficoltoso il riconoscimento della propria persona durante una manifestazione di dissenso, integra la contravvenzione di cui all'art. 5 della L. n. 152 del 1975, anche se tale condotta non è accompagnata da atti di violenza o turbamento dell'ordine pubblico. Tuttavia, ai fini della valutazione della particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p., il giudice deve tenere conto della unitarietà della condotta posta in essere, senza considerare come elementi autonomi i singoli mezzi utilizzati per rendere difficoltoso il riconoscimento, nonché del complessivo disvalore del fatto, valutato anche alla luce della pena edittale minima e delle circostanze attenuanti riconosciute in primo grado. Pertanto, il giudice di appello, nel riesaminare la questione, dovrà procedere ad una nuova e più approfondita valutazione circa la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.