Il reato di minaccia, pur essendo un reato di pericolo, può integrare un danno morale risarcibile in favore della persona offesa, indipendentemente dalla sussistenza di una specifica attestazione medica, in quanto la condotta intimidatoria dell'agente è idonea a destabilizzare l'equilibrio psichico della vittima, secondo il prudente apprezzamento del giudice di merito. Tuttavia, in caso di sentenza di condanna relativa a un reato successivamente abrogato e qualificato come illecito civile, il giudice dell'impugnazione deve revocare le statuizioni civili pronunciate in relazione a tale reato, fermo restando il diritto della parte civile di agire ex novo nella sede naturale per il risarcimento del danno e l'eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria civile. Inoltre, il vincolo di solidarietà nella condanna alle spese processuali riguarda le spese sostenute dalla parte civile, regolate dall'art. 541 c.p.p., e non le spese del procedimento, la cui liquidazione è disciplinata dall'art. 535 c.p.p.