Il proprietario di un'area inquinata, che non sia responsabile dell'inquinamento, non può essere obbligato dall'Amministrazione all'adozione di misure di messa in sicurezza di emergenza e di bonifica del sito, in assenza di un accertamento della sua responsabilità nell'inquinamento. Infatti, secondo il quadro normativo vigente, gli effetti a carico del proprietario "incolpevole" restano limitati all'assunzione dell'onere reale e del privilegio speciale immobiliare sulle spese sostenute dall'Amministrazione per gli interventi di bonifica, nel limite del valore di mercato del sito a seguito dell'esecuzione di tali interventi. L'Amministrazione può imporre l'esecuzione di tali misure solo al responsabile dell'inquinamento, mentre in caso di sua mancata individuazione o inadempimento, gli interventi necessari sono adottati direttamente dall'Amministrazione, che potrà poi rivalersi sul proprietario nei limiti del valore del sito. Tali principi, desumibili dagli artt. 244, 245 e 253 del d.lgs. n. 152/2006, sono conformi alla direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale, la quale non osta a una normativa nazionale che, in caso di impossibilità di individuare il responsabile dell'inquinamento, non consenta all'Autorità di imporre l'esecuzione delle misure di prevenzione e riparazione al proprietario non responsabile, limitandone la responsabilità al rimborso delle spese relative agli interventi effettuati dall'Autorità.