Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15640 del 10 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15640PEN

Massima

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Il sequestro probatorio è legittimo solo se vi è un nesso di pertinenzialità tra le cose da sequestrare e il reato contestato, non potendo essere utilizzato per indagini su illeciti diversi e non ancora accertati. Il decreto di sequestro deve pertanto indicare in modo specifico le cose da sequestrare, in quanto corpo del reato o pertinenti ad esso, e deve essere motivato in modo esauriente sulla necessità di acquisire tali elementi di prova. L'assoluta indeterminatezza del provvedimento, che rimetta alla discrezionalità della polizia giudiziaria l'individuazione delle cose da sottoporre a sequestro, rende il provvedimento illegittimo, non potendo essere oggetto di riesame ma solo di una successiva richiesta di restituzione ai sensi dell'art. 263 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BARTOLINI Francesco - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VA. CA., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 02/05/2008 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. BARTOLINI FRANCESCO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. PASSACANTANDO Guglielmo, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito il difensore avv. Barila' Francesco, del foro di Vicenza, che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO …

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