Cassazione penale Sez. III sentenza n. 45014 del 2 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:45014PEN

Massima

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Il possesso e la condivisione di materiale pedopornografico attraverso programmi di file-sharing, anche se realizzati in modo involontario o automatico, integrano il reato di cui all'art. 600-ter, comma 3, c.p. in quanto il dolo è ravvisabile nella consapevolezza dell'utilizzo di tali programmi e nella reiterazione dei collegamenti, a prescindere dalla conoscenza specifica del contenuto illecito delle immagini. Il giudice di merito, attraverso un'accurata valutazione del compendio istruttorio, può legittimamente ritenere sussistente il dolo sulla base degli elementi probatori acquisiti, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare tale apprezzamento in assenza di vizi logici o giuridici nella motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1455/2008 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 17/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/09/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CLAUDIA SQUASSONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Spinaci Sante, che ha concluso per il rigetto.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Confermando la decisione del Tribunale, la Corte di Appello di L'Aquila, con …

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