ECLI:IT:CASS:2002:26320PEN
L. G., unitamente a molti altri coimputati, veniva colpito da una ordinanza impositiva della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Termini Imerese in data 23 gennaio 2002, perché indagato dei reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale in relazione al fallimento della società D. s.r.l., oltre che dei reati societari previsti dagli artt. 2621, 2640, 2624, 2631 e 2630 c.c.
A seguito di istanza del L. il Tribunale del riesame di Palermo, con ordinanza emessa in data 12 febbraio 2002, riteneva idonea a salvaguardare le esigenze cautelari la meno afflittiva misura degli arresti domiciliari ed in tal senso modificava il provvedimento del GIP.
Avverso tale provvedimento proponeva ricorso per cassazione il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Termini lmerese che deduceva la mancanza di motivazione sul punto.
Il motivo di ricorso non è fondato.
E' certamente vero che la ordinanza impugnata, diffusament…
Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.