Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8198 del 20 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:8198PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, diffama un altro pubblico ufficiale attraverso comunicazioni a più autorità, eccedendo i limiti dell'adempimento del dovere d'ufficio con espressioni gravemente lesive della reputazione altrui, non può invocare la scriminante di cui all'art. 51 c.p. Infatti, anche ove l'obbligo di segnalare il comportamento ritenuto scorretto sussista in capo al pubblico agente, egli è comunque tenuto a conformarsi ad esso senza eccedere i propri compiti d'ufficio con modalità e contenuti che rivelino un intento consapevole e volontario di offendere la reputazione altrui. In tali casi, pertanto, la condotta del pubblico ufficiale integra il reato di diffamazione, non potendo essere giustificata dall'adempimento del dovere, neppure nella forma putativa, atteso che le modalità e i contenuti della comunicazione travalicano i limiti di tale scriminante.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto Lui - Consigliere

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/03/2015 della CORTE APPELLO di CATANIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa SCORDAMAGLIA IRENE;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa PICARDI ANTONIETTA;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita';
Udito il difensore:
l'avvocato (OMISSIS), si riporta agli scritti gia' presentati e contestualmen…

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