Cassazione penale Sez. III sentenza n. 50484 del 29 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:50484PEN

Massima

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Il comportamento violento e vessatorio perpetrato in ambito familiare, caratterizzato da reiterati episodi di percosse, ingiurie e lesioni, integra un sistema di vita abusivo e prevaricatore, che lede gravemente la dignità e l'integrità fisica e psicologica dei congiunti, i quali reagiscono per legittima difesa. Tali condotte, anche se non accompagnate da minacce esplicite, configurano il reato di maltrattamenti in famiglia, in quanto espressione di un atteggiamento di sopraffazione e prevaricazione sistematica, che annulla la libertà e l'autonomia dei familiari, sottoponendoli a sofferenze fisiche e morali. Anche l'episodio isolato di violenza sessuale nei confronti del coniuge, ove accertato sulla base di riscontri indiretti, rientra in tale contesto di abusi e soprusi, essendo espressione di un medesimo disegno criminoso volto al totale assoggettamento della vittima. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato di maltrattamenti, deve pertanto considerare la condotta complessiva dell'imputato, senza limitarsi ai singoli episodi, al fine di cogliere la gravità e la sistematicità degli abusi, nonché l'annullamento della libertà e dell'autonomia dei congiunti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRILLO Renato - Presidente

Dott. MOCCI Mauro - rel. Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/05/2014 della Corte d'Appello di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MOCCI Mauro;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. FIMIANI Pasquale, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 24 marzo 2005, il Tribunale di Trani condannava (OMISSIS) alla pena …

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