Cassazione penale Sez. II sentenza n. 13775 del 29 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:13775PEN

Massima

Massima ufficiale
L'abuso di relazioni di prestazioni d'opera, previsto come circostanza aggravante dall'art. 61, n. 11 cod. pen., è configurabile in presenza di rapporti giuridici, anche soltanto fondati sulla fiducia, che a qualunque titolo comportino un vero e proprio obbligo di "facere". (Fattispecie in tema di appropriazione indebita, rispetto alla quale è stata ritenuta la configurabilità dell'aggravante in esame nella condotta dell'imputato che, approfittando di una procura generale e speciale, rilasciata dalla convivente in virtù di un rapporto di mandato comportante obblighi di "facere" – comprensivi dell'obbligo di rendiconto ex art. 1713 cod. civ. -, si era appropriato per intero dei corrispettivi della vendita del patrimonio immobiliare della persona offesa, depositati su un conto corrente cointestato, di cui il ricorrente poteva disporre in forza dei poteri rappresentativi e gestori conferitigli).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovan - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/10/2017 della CORTE APPELLO di LECCE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. GIOVANNI ARIOLLI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore, Dott. PINELLI MARIO MARIA STEFANO, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per tardivita' della querela;
udito il difensore;
l'avvocato (OMISSIS) per la p…

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