Cassazione penale Sez. II sentenza n. 26836 del 3 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:26836PEN

Massima

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Il giudice che pronuncia una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, equiparata a una sentenza di condanna, è tenuto a dichiarare, ai sensi dell'articolo 537 del codice di procedura penale, l'accertata falsità di atti o documenti, in quanto tale pronuncia costituisce un obbligo imposto dalla legge, a prescindere dalla richiesta delle parti. Tale declaratoria di falsità, tuttavia, richiede una specifica motivazione da parte del giudice, che implica una valutazione di merito sulla sussistenza della falsità, e può essere autonomamente impugnata dalle parti. Pertanto, l'omissione di tale pronuncia da parte del giudice determina l'annullamento della sentenza limitatamente a tale aspetto, con rinvio al giudice di primo grado per il nuovo esame sul punto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. AMBROSIO Annamaria - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di ANCONA;

nei confronti di:

1) GI. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 08/06/2007 TRIBUNALE di MACERATA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GALLO DOMENICO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. GALATI Giovanni.

RILEVATO IN FATTO

Che con l'impugnata sentenza, pronunciata ai sensi dell'articolo 444 c.p.p., il tribun…

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