Il proprietario di un'area inquinata, non responsabile dell'inquinamento, è tenuto solo ad adottare le misure di prevenzione necessarie per contrastare una minaccia imminente per la salute o l'ambiente, mentre gli interventi di riparazione, messa in sicurezza, bonifica e ripristino gravano esclusivamente sul responsabile della contaminazione. Qualora il responsabile non sia individuabile o non provveda, gli interventi necessari sono adottati dalla pubblica amministrazione competente, che potrà recuperare le relative spese agendo in rivalsa verso il proprietario, il quale risponderà nei limiti del valore di mercato del sito a seguito dell'esecuzione degli interventi. Il principio "chi inquina paga" non impone al proprietario non responsabile dell'inquinamento l'obbligo di eseguire direttamente gli interventi di bonifica, essendo sufficiente la sua responsabilità patrimoniale limitata al valore del sito dopo la bonifica. Tale sistema normativo, che ripete lo stesso schema dispositivo già contenuto nell'art. 17 del d.lgs. n. 22 del 1997, è stato ritenuto compatibile con i principi comunitari di precauzione, prevenzione e correzione prioritaria alla fonte dei danni ambientali, in quanto la direttiva 2004/35/CE non osta a una normativa nazionale che, nell'ipotesi in cui sia impossibile individuare il responsabile della contaminazione, non consenta all'autorità competente di imporre l'esecuzione delle misure di prevenzione e riparazione al proprietario non responsabile, il quale è tenuto solo al rimborso delle spese relative agli interventi effettuati dall'autorità competente nel limite del valore di mercato del sito, determinato dopo l'esecuzione di tali interventi.