Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Alla data del 31 dicembre 2010 cessano inderogabilmente tutti gli affidamenti diretti di servizi pubblici locali di rilevanza economica, senza possibilità di rinnovo o proroga, in attuazione della disciplina comunitaria e nazionale volta a favorire la più ampia diffusione dei principi di concorrenza, libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi. Pertanto, i soggetti titolari di affidamenti diretti non possono più acquisire la gestione di servizi ulteriori, né partecipare alle gare pubbliche indette per l'affidamento dei servizi già da essi gestiti, in quanto tale partecipazione determinerebbe una distorsione della concorrenza a loro vantaggio, in violazione dei principi di parità di trattamento e di tutela della concorrenza. L'unica eccezione ammessa è la possibilità per tali soggetti di partecipare alla "prima gara" successiva alla cessazione del servizio, svolta mediante procedura competitiva ad evidenza pubblica, avente ad oggetto i servizi da essi precedentemente forniti. Oltre tale termine, ogni proroga o rinnovo degli affidamenti diretti è illegittimo, in quanto contrario alla normativa imperativa che impone l'affidamento dei servizi pubblici locali mediante procedure competitive ad evidenza pubblica.