Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21066 del 20 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:21066PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: In tema di misure cautelari personali, le dichiarazioni convergenti di più collaboratori di giustizia e di un testimone di giustizia, che individuano l'indagato come esponente di rilievo di un sodalizio criminale di stampo mafioso, possono integrare gravi indizi di colpevolezza, anche in assenza di riscontri esterni di carattere oggettivo, purché tali dichiarazioni siano reciprocamente corroboranti e offrano diverse prospettive convergenti sull'appartenenza dell'indagato all'associazione criminale. Inoltre, il fatto che le dichiarazioni accusatorie si riferiscano ad episodi diversi che vedono coinvolto lo stesso indagato non è determinante, atteso che, in materia di reati associativi, il "thema decidendum" riguarda la condotta di partecipazione o direzione dell'indagato, con stabile e volontaria compenetrazione nel tessuto organizzativo del sodalizio, sicché le dichiarazioni dei collaboratori o l'elemento di riscontro individualizzante non devono necessariamente riguardare singole attività attribuite all'accusato, essendo sufficiente che dimostrino la sua appartenenza al sodalizio. Infine, il riferimento a un recente arresto dell'indagato per reati diversi, pur non essendo determinante ai fini della motivazione, può comunque costituire un elemento astrattamente idoneo a riscontrare le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. IMPERIALI Lucian - rel. Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1004/2015 del TRIBUNALE del RIESAME di BARI, del 07/08/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. IMPERIALI Luciano;
udito il Procuratore Generale, in persona del Dott. PINELLI ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari con ordinanza in data 24/06/2015 disponeva applicarsi nei confronti di (OMISSIS) la misura coercitiva della custodia cau…

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